Derek MF Di Fabio
Galla
curated by Valentina Sansone
Museo di Zoologia “Pietro Doderlein”, Palermo
July 10 - August 9, 2019
Derek MF Di Fabio (Milano, 1987. Vive e lavora tra Berlino e Perdaxius) è il secondo artista invitato a L’AscensoreOFF, il programma pubblico di L’Ascensore, a cura di Valentina Sansone.
Il bici tuning è un fenomeno urbano, tipicamente locale. L’assemblaggio di speaker e impianti su biciclette genera oggetti ibridi, che riproducono il suono ad altissimo volume sul mezzo fermo o in movimento. Questa forma di artigianato, che ha trovato seguito soprattutto fra i più giovani, mescola la tradizione meccanica a un immaginario e a una tecnologia contemporanei. Il bici tuning non porta avanti una ricerca sul design o sulla qualità del suono. Si distingue per le dinamiche di aggregazione che, in più di dieci anni, hanno permesso a questo fenomeno di espandersi, senza mai radicarsi altrove, e per le modalità di creazione di una forma di espressione totalmente libera, attraverso un rituale di appropriazione inedito e moderno.
Nella duplice location di L’Ascensore e, straordinariamente, presso la sede del Museo di Zoologia “Pietro Doderlein” a Palermo, Di Fabio presenta una serie di nuove opere realizzate appositamente per questa occasione. Il progetto dell’artista per L’AscensoreOFF consiste in un’installazione site-specific nella galleria L’Ascensore in Vicolo Niscemi; due sculture progettate in collaborazione con il bici tuner palermitano Giuseppe Varia, in mostra al Museo di Zoologia “Doderlein”; e un intervento in rete: la diffusione online di una scansione 3D, in collaborazione con FABLAB Palermo e il Museo di Zoologia “Doderlein”.
GALLA è il risultato di una ricerca che l’artista ha portato avanti nel corso di uno scambio sui materiali e sulle tecniche più diffuse dai bici tuner per la personalizzazione delle loro creazioni. L’intento è quello di soffermarsi sul processo di produzione, parte di un fenomeno che si sta lentamente estinguendo. La scelta dei materiali e dei dettagli contribuisce a dare forma a uno spazio privato, che è proiettato nello spazio pubblico come conseguenza di un’accelerazione prodotta dal movimento e dal suono ad altissimo volume.
La realizzazione degli oggetti in mostra presso il Museo di Zoologia “Doderlein” ha previsto una fase di co-progettazione che ha fatto seguito a una serie di indagini e conversazioni sul territorio. L’intervento dell’artista ha incontrato l’iniziativa dei bici tuner, e viceversa. Le due sculture che nascono da questa collaborazione sono immaginate per un futuro indeterminato, dove i dettagli della bicicletta si fondono in un corpo organico, scatenando un cortocircuito nello spazio del Museo. Al contrario delle opere futuristiche di Di Fabio, infatti, la collezione di zoologia è conservata in teche e arredi originali del XIX secolo, nello stile tradizionale di una Wunderkammer ottocentesca.
Proprio in alcuni dei reperti custoditi nelle teche e nelle vetrine del Museo, l’artista ha individuato casi di specie estinte nel territorio siciliano. I banchi di pesci mostrano bocche feroci e fameliche, immobilizzate e rese innocue dalla scomparsa della specie e dal particolare trattamento chimico che li ha sospesi in un tempo indefinito.
Nello spazio in Vicolo Niscemi, l’artista ha realizzato un’installazione ambientale, che si ispira alle specie nella collezione di Pietro Doderlein. A partire da una serie di fotografie dell’artista, i dettagli immortalati generano nuove creature che animano le opere: una combinazione di stampe su supporti di tessuto e oggetti di uso comune.
Di Fabio non si limita a entrare nello spazio di una galleria o nella dimensione pubblica di un museo universitario cittadino. Per un periodo limitato, contemporaneamente sui siti web di L’Ascensore, il Museo di Zoologia “Doderlein” e di Goethe-Institut Palermo, l’artista alimenta un circuito nuovo, che viaggia esclusivamente in rete e accede a una dimensione che, per sua stessa natura, privilegia la creazione di uno spazio condiviso.
GALLA mette al centro di questo progetto un fenomeno urbano per indagare forme di aggregazione e modalità di appropriazione attraverso azioni nello spazio pubblico. Si interroga sulle possibili alternative alla mobilità locale, per un’economia favorevole a riuso, riciclo e sostenibilità ambientale.