
Gianluca Concialdi
Jeito
Text by Giuseppe Borgia
2015

Si chiama JEITO il progetto pensato da Gianluca Concialdi con cui L'Ascensore, nuovo spazio espositivo gestito da Alberto Laganà, inaugurerà la sua prima mostra in via Principe di San Giuseppe 16 a Palermo. In portoghese jeito sta per arrangiarsi o meglio riarrangiarsi, anche se attraverso la traduzione letteraria, mi dice Gianluca non si riesce a cogliere totalmente lo spirito di questa espressione. In mostra nell'insolito spazio di soli 8 mq fruibile solo dall'esterno ed attivo come il Carrefour 24 ore su 24 due opere dal titolo BAIKOKO pensate e maturate a Palermo.
I materiali sono quelli che si utilizzano in campo edile, riconvertiti e filtrati dall'operato dell'artista, attraverso un ormai consolidato processo di lavorazione fondato sul concetto di impasto con il quale Concialdi ha saputo dar vita ad un suo personale linguaggio espressivo.
Gianluca è un medium, un operatore spirituale dei materiali di risulta. Impasta professando con questo atto fisico un innominata e primitiva vocazione verso il moto verticale. Alla mescola, sia dei materiali che degli intenti si lascia il compito di reiterare il miraggio e di scongiurare ogni volta il finale. Per il resto come una volta ho pensato, guardando un cassonetto dei rifiuti dato alle fiamme in una notte senza, luna tutto alla fine si fonde.

JEITO is the name of the project conceived by Gianluca Concialdi for L’Ascensore, a new exhibition space runned by Alberto Laganà that will inaugurate its first show on Via Principe di San Giuseppe 16 in Palermo. In Portuguese, jeito means to get by, or better, to adapt, although even through the literal translation, Gianluca tells me it’s hard to fully understand the meaning. On display in the unusual 8-square-meter space, accessible only from the outside and active like the Carrefour 24 supermarket, open 24/7, are two works titled BAIKOKO, conceived and developed in Palermo. The materials used are those typical of construction, repurposed and filtered through the artist’s hand, via an already well-established working process based on the concept of mixture, through which Concialdi has been able to give life to his own personal expressive language. Gianluca is a medium, a spiritual operator of discarded materials. He mixes, professing through this physical act an unnamed and primitive vocation toward upward movement. In the mixing, of both materials and intentions, he takes on the task of reiterating the mirage and dispelling the final void every time. For the rest, as he once thought while watching a garbage bin of waste go up in flames on a moonless night, everything melts down in the end.
Gianluca Concialdi, Jeito, Exhibition views, 2015
Courtesy L'Ascensore
Gianluca Concialdi
Jeito
Text by Giuseppe Borgia
2015

Si chiama JEITO il progetto pensato da Gianluca Concialdi con cui L'Ascensore, nuovo spazio espositivo gestito da Alberto Laganà, inaugurerà la sua prima mostra in via Principe di San Giuseppe 16 a Palermo. In portoghese jeito sta per arrangiarsi o meglio riarrangiarsi, anche se attraverso la traduzione letteraria, mi dice Gianluca non si riesce a cogliere totalmente lo spirito di questa espressione. In mostra nell'insolito spazio di soli 8 mq fruibile solo dall'esterno ed attivo come il Carrefour 24 ore su 24 due opere dal titolo BAIKOKO pensate e maturate a Palermo.
I materiali sono quelli che si utilizzano in campo edile, riconvertiti e filtrati dall'operato dell'artista, attraverso un ormai consolidato processo di lavorazione fondato sul concetto di impasto con il quale Concialdi ha saputo dar vita ad un suo personale linguaggio espressivo.
Gianluca è un medium, un operatore spirituale dei materiali di risulta. Impasta professando con questo atto fisico un innominata e primitiva vocazione verso il moto verticale. Alla mescola, sia dei materiali che degli intenti si lascia il compito di reiterare il miraggio e di scongiurare ogni volta il finale. Per il resto come una volta ho pensato, guardando un cassonetto dei rifiuti dato alle fiamme in una notte senza, luna tutto alla fine si fonde.

JEITO is the name of the project conceived by Gianluca Concialdi for L’Ascensore, a new exhibition space runned by Alberto Laganà that will inaugurate its first show on Via Principe di San Giuseppe 16 in Palermo. In Portuguese, jeito means to get by, or better, to adapt, although even through the literal translation, Gianluca tells me it’s hard to fully understand the meaning. On display in the unusual 8-square-meter space, accessible only from the outside and active like the Carrefour 24 supermarket, open 24/7, are two works titled BAIKOKO, conceived and developed in Palermo. The materials used are those typical of construction, repurposed and filtered through the artist’s hand, via an already well-established working process based on the concept of mixture, through which Concialdi has been able to give life to his own personal expressive language. Gianluca is a medium, a spiritual operator of discarded materials. He mixes, professing through this physical act an unnamed and primitive vocation toward upward movement. In the mixing, of both materials and intentions, he takes on the task of reiterating the mirage and dispelling the final void every time. For the rest, as he once thought while watching a garbage bin of waste go up in flames on a moonless night, everything melts down in the end.
Gianluca Concialdi, Jeito, Exhibition views, 2015
Courtesy L'Ascensore